Nell'estate del 2004, Michele dà vita a una compagnia teatrale composta da familiari e amici per mettere in scena la storia della sua famiglia, ispirata dalla visione della ruota degli esposti. Ma, inaspettatamente, il dramma da rappresentare s'intreccia, in singolari analogie, con quelli degli attori chiamati a rappresentarla. Alcuni di loro sono essi stessi "figli d''a Madonna" e, senza averne alcun sospetto prima, si ritrovano a rinnovare sulla scena anche il dolore del proprio senso di vuoto. Sarà così che il protagonista rifletterà non solo sull'abbandono vissuto da suo nonno nel 1890, ma anche sulle dolorose conseguenze che ne sono scaturite per le generazioni successive. Rosario Salvati firma una storia intensa, dove realtà e finzione si fondono e si prestano a una narrazione introspettiva e profonda sui misteri dell'animo umano.