Il desiderio di avere una figlia femmina non venne meno neanche quando Iolanda abortì spontaneamente. La voleva a tutti i costi, sarebbe stata la seconda di tre figli. Di quella storia nessuno ne parlò come se fosse una nota di demerito riportata nel fascicolo personale della donna. Iniziò a vedere comportamenti inusuali in uno dei suoi figli tanto da farle pensare che la pazzia fosse penetrata nella sua famiglia. Quella figlia mai avuta dettava i tempi della propria presenza: quando farsi sentire, quando comparire e sparire. Aveva la capacità di intromettersi in faccende che non la riguardavano, orientando e condizionando le decisioni di suo fratello. Lo assillava e tormentava ma voleva solo essere protettiva. Era disarmante, a volte suggeriva scelte inopportune e sgradite. Lui avrebbe voluto disfarsene, liberarsi da quella invadenza. Se ne voleva allontanare ma gli mancava il coraggio di farlo, ma più spesso gli mancava sentire la voce di sua sorella.