Il complesso di Kurt non è un libro, ma un flusso di pensieri nati nei momenti più bui, quando scrivere era l'unico modo per sopravvivere. Giulia ha sempre creduto nella teoria del Complesso di Kurt Cobain: più profonda è la sofferenza, più potente è l'arte che ne nasce. In queste pagine non c'è una trama, solo parole che danno voce al dolore, alla rabbia, ma anche alla forza di chi non si è arreso. Non c'è un inizio né una fine, solo il bisogno di esprimere ciò che spesso resta imprigionato dentro. Giulia sapeva che il buio sarebbe passato, che il sole sarebbe tornato. E se queste parole riusciranno a toccare anche solo un'anima, a farle sentire che non è sola, allora tutto questo avrà avuto un senso.