Questo racconto narra la storia di una vita vissuta e del percorso fatto da una donna del nostro tempo il cui nome era "Gianna", e che è stata moglie, madre e amica nella mia vita per più di 55 anni e che mi ha lasciato per sempre. Il desiderio è testimoniare e condividerne la memoria personale e fare apprendere com'era, tramite il ricordo della sua presenza ed esistenza in questo mondo, anche a chi non ha avuto la fortuna o la possibilità di conoscerla. Lo scritto non pretende certo di essere una "celebrazione" di una donna, ma solo il racconto della sua vita e l'amore e l'empatia che è stata capace di trasmettere al sottoscritto e a tutti quelli che le sono stati vicini. Alcuni recenti studi sono arrivati alla conclusione che, dopo la morte, la nostra coscienza continui a vivere, ma in un mondo "cambiato". Personalmente non credo a queste affermazioni ma, tramite questa narrazione, mi propongo di portare il ricordo di Gianna nella memoria collettiva e fare una specie di tentativo di "resurrezione virtuale", cioè un modo per riportarla e tenerla in vita, almeno nell'immaginario, di quelli che vorranno leggere il racconto della sua e della mia vita armoniosa e felice con lei.