Una Parigi a modo mio non è un romanzo, anche se di tante storie si nutre, mentre scavo nei vari strati del territorio. Non è neppure una guida, come si potrebbe presumere, ma una messa in scena delle scoperte - frutto di reiterate flâneries per la città - cucite insieme con note autobiografiche e pizzichi di fantasia, partendo da un primitivo nucleo che va estendendosi, a macchia d'olio, nella proiezione di una realtà metropolitana in perenne movimento. In contemporanea, il narrato si alimenta di preziose associazioni con frammenti parigini di opere francesi lette nei sentieri del tempo: voci che si uniscono alla mia in un mosaico di luci e colori, con l'intento di coinvolgere l'amico lettore nell'originale cammino.