Il volo appartiene a chi ha le ali; all'uomo non è data magia di decollo. Quell'estate un giovane uomo avrebbe volato, senza piume. Veniva prima di tutto, prima del fratello minore che al posto del cielo avevo preferito un'altra impresa fatta di parole e incastri. Ed è proprio quest'ultimo a narrare in prima persona l'estate in cui si è accorciato il cielo, conoscendo la crescita e le misure dell'amore. Vestendo camicie di due taglie più grandi per accettare lo slancio di un corpo di bambino che diventava uomo, ricordando Lei che tra i banchi di scuola gli chiedeva di amarlo, in punta di piedi a lettere su carta, e che ora, in quell'estate, grazie a Jade, forse ha finalmente capito quella domanda di supplica fatta a cuore nudo. Amore e volo si mescolano in un'estate di crescita per il giovane protagonista, che incontra e impara la vita nei due mesi più caldi dell'anno.