Maicolgècson
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Prezzo online: € 17,50
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ISBN:
9788804737247
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Editore:
Mondadori [collana: Narrative]
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Genere:
Narrativa
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Dettagli:
p. 192
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
Dall'autrice di "Dove finisce Roma", la storia di Remigia Porcu, la bambina che voleva essere Michael Jackson. Quando Remigia viene al mondo, in una sera d'inverno del 1980, tutti, nella sua grande famiglia, si chiedono da dove sia uscita quella bimba dalla pelle scura scura e i capelli ricci come lana d'acciaio. "Sembra Michael Jackson!" scherza lo zio Stefano quando la vede. E il nomignolo è destinato ad attecchire. Remigia, detta Maicolgècson, cresce in un paese del Campidano non lontano da Cagliari, figlia unica ma circondata da cugini e cugine. L'amore per la musica arriva prestissimo: grazie agli zii e ai cugini più grandi a cinque anni scopre i Queen, Bob Marley e David Bowie, poi "Sanremo" e "Superclassifica Show" fanno entrare nel tinello dei genitori e nei suoi sogni di bambina Eros Ramazzotti, Laura Pausini e tutto l'olimpo della canzone pop italiana. Mentre a scuola i compagni la prendono in giro chiamandola "marocchina" e "vucumprà", a lezione di canto non la batte nessuno; così alla sua insegnante viene l'idea di mandarla in tv, al programma per piccoli cantanti di Sandra Milo. Il viaggio in nave, Roma, gli studi Rai di via Teulada, le luci, gli applausi... anche se quella prima esperienza non andrà proprio come se l'era immaginata, tanto che verrà archiviata come il suo "Grande Insuccesso", Remigia ha capito cosa vuole fare da grande: cantare e ballare, come Madonna, come Michael Jackson. E, una piccola battaglia dopo l'altra, tra un successo e una delusione, un primo bacio e un'audizione, tenterà di difendere il suo sogno dalla malignità dei coetanei e dalle idee degli adulti su cosa a una bambina sia consentito desiderare e cosa no. In una prima persona buffa e commovente intrisa di modi di dire sardi, che cresce e si affina di pari passo con la protagonista e il suo sguardo sul mondo, Paola Soriga ci regala il tenero racconto di un'infanzia isolana e un tuffo nella cultura pop italiana degli anni Ottanta e Novanta. E lo fa con una lievità, una delicatezza e un'allegria linguistica rare.
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