I roghi di Ponticelli. La «questione rom» in un quartiere di Napoli
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L'espulsione dei rom da Ponticelli nel maggio del 2008 balzò subito alla ribalta mediatica nazionale e internazionale per la sua brutalità. Destò scalpore soprattutto il modo con cui i rom furono espulsi. Vennero date alle fiamme con bombe incendiarie le misere baracche dei loro "campi". Non ci fu pietà nemmeno per i vecchi e i bambini. I rom dovettero fuggire scortati dalla polizia, tra gli insulti di uomini e donne inferociti. Fu la "rivolta" di circa duecento persone, sostenute dalla malavita organizzata e dall'indifferenza dei più. Ponticelli sembrò smarrire improvvisamente ogni memoria dei valori e delle pratiche di vita operaia che ne avevano fatto il "quartiere rosso" di Napoli. L'autore, che è nato e vive a Ponticelli, racconta qui la "brutta storia" del suo quartiere: la crescente ostilità di una parte della popolazione contro i nomadi, l'inerzia delle forze politiche di fronte alla moltiplicazione dei campi abusivi, il presunto tentativo di rapimento di una neonata da parte di una ragazza rom, la paura nei confronti di stranieri e migranti.
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