Diario di un burocrate per caso
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Paolo Vettori, forte della propria esperienza lavorativa all'interno del Ministero del Lavoro, fa il punto su alcune questioni cruciali per il presente e il futuro del nostro Paese. Primo fra tutti, il problema dell'immigrazione. Dal particolare punto di vista di Brescia, vera e propria "città-laboratorio dell'Italia multietnica di domani", l'autore guarda con interesse e spirito critico al fenomeno, senza mai cadere in futili ideologie o in sterili opposizioni aprioristiche: solo considerando i dati effettivi, alla luce di recenti fatti di cronaca e di riflessioni al di sopra delle parti, è possibile intravedere un cammino comune verso una giusta e pacifica convivenza tra "noi" e "loro". Parallelamente alla professione, una vicenda familiare costringe l'autore a scontrarsi con le difficoltà di chi, in Italia, si trova a dover conciliare una disabilità con il proprio diritto al lavoro, tra concorsi pubblici, ricorsi al TAR e lunghe attese in tribunale: un vero e proprio caso di "ordinaria ingiustizia", che trova qui l'occasione per mutarsi in lotta politica. Infine tre lettere, di cui una indirizzata al Ministro dell'Interno, tracciano un percorso professionale e umano volto costantemente all'incontro con l'altro, nonostante le mille difficoltà di una società imperfetta ma proprio per questo perfettibile.
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