Nerò. L'acqua nella Grecia salentina. Da necessità a risorsa
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"Siderum insedit vapor siticulosae Apuliae": arriva alle stelle il vapore della Puglia sitibonda, scriveva Orazio, e della Puglia il Salento è il territorio più assetato, dove da millenni la gente si ingegna con sofisticati sistemi di raccolta ad ottimizzare le modeste risorse idriche: basti ricordare i complessi delle pozzelle nella Grecia salentina. Proprio l'Unione della Grecia ha voluto farsi promotrice della ricerca che qui viene presentata sullo stato delle falde acquifere sotterranee, consapevole che l'uso inappropriato che spesso se n'è fatto e la pressione antropica scriteriata impediscono un corretto utilizzo della risorsa. La ricerca, impostata scientificamente ed a tratti di apparente aridità tecnica, ha in realtà fornito risposte sociali e indicazioni politiche preziose agli amministratori della Grecia, individuando i fattori di criticità: dalla fognarizzazione incompleta dei centri urbani ed assente nella microurbanizzazione della campagna al sottodimensionamento dei depuratori, alla contaminazione chimica e microbiologica delle falde dovuta all'uso indiscriminato dei concimi chimici e soprattutto agli scarichi delle aree industriali non a norma. Le conclusioni della ricerca impongono la tempestiva realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione dei carichi inquinanti derivanti dalle attività antropiche, non sempre ispirati a corretti criteri di relazione con le risorse della natura.
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