Conservare la retta volontà. L'atto morale nelle dottrine di Filippo il Cancelliere e Ugo di Saint-Cher (1225-1235)
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Prezzo online: € 22,00
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ISBN:
9788815244536
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Editore:
Il Mulino [collana: Pubblicazioni Dell'istituto Per Le Scienze Religiose - Bologna]
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Genere:
Religioni
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Dettagli:
p. 248
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
La riflessione sulla natura della libertà e del libero arbitrio è un tassello fondamentale nel percorso storico di "scoperta" della soggettività. Agli inizi del XIII secolo il profondo mutamento del quadro politico, economico e religioso europeo sposta su questi temi l'attenzione degli uomini di cultura. In particolare tra i teologi si fa strada il problema del rapporto fra i contenuti della "sacra pagina" e della dottrina della Chiesa e una realtà segnata da un profondo dinamismo testimoniato dalla nascita di università e ordini mendicanti. In particolare lo "studium" parigino, fra il 1225 e il 1235, è teatro di una discussione sull'atto morale che ambisce ad assorbire i contenuti dell'etica aristotelica e della tradizione patristica greca in un quadro dottrinale che risale ad Anselmo d'Aosta e Abelardo e alla loro rilettura di Agostino e dei Padri delia Chiesa. Attraverso le due maggiori opere teologiche composte in questo arco temporale, la "Summa de bono" di Filippo il Cancelliere e il "Super quatuor libros Sententiarum" del domenicano Ugo di Saint-Cher, è possibile ripercorrere le tappe di questo tentativo di costruire una visione unitaria il cui risultato è quel nuovo lessico morale poi adottato da autori come Alberto Magno, Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d'Aquino.
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