Giovanni Pascoli il poeta delle cose. La vita, le opere, l'universo lirico
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Consolatoria, antiletteraria e consacrata alla memoria, la poesia di Giovanni Pascoli mostra, al contempo, semplicitą e forza innovativa. Nell'anno del centenario della morte, Luigi Oliveto ci accompagna alla scoperta della tormentata esistenza del poeta e ci guida ad una rivisitazione del suo universo lirico. In un continuo migrare, tanti sono i luoghi cui il Pascoli si lega a filo doppio, a partire da San Mauro di Romagna, paese natale; a Firenze, dove termina gli studi liceali; quindi a Bologna, vissuta sia da studente universitario sia, anni dopo, come professore succeduto al posto di quel Giosuč Carducci che era stato suo docente di letteratura italiana. E poi le diverse cittą che, a vario titolo, lo avevano visto come insegnante: Matera, Massa, Livorno, Pisa, Messina. E Barga, di cui diviene cittadino onorario e il cui microcosmo troverą puntuale racconto nella sua produzione poetica. Ripercorrendo l'inscindibile intreccio tra vita e opere, sarą possibile comprendere il valore, i limiti, la complessitą di questo poeta che D'Annunzio ebbe a definire "il pił grande e originale poeta apparso in Italia dopo Petrarca".
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