Philly. La città dell'amore fraterno
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Philadelphia significa questo: "Città dell'amore fraterno". Così l'ha voluta chiamare nel 1682 il suo fondatore, William Penn. Da allora la città americana si è mantenuta come sospesa tra la l'epoca eroica della Dichiarazione d'Indipendenza, della Costituzione, dei Padri Fondatori, e l'immaginario pop di pellicole cinematografiche, canzoni, leggendarie imprese sportive, misteriose cospirazioni scientifiche e militari. Attraverso il filo di queste narrazioni, il taccuino di Lorenzo Lasagna rievoca le luci, le ombre, le mille suggestioni e le bellezze di una città insieme antica e moderna, accogliente e obliqua. "Qui nelle strade di Philadelphia, però, il suo cerchio magico resta ben tracciato. E nonostante il clima disteso, e una certa rarefazione dei luoghi, chi abbia visto il "Sesto senso" e poi battuto le vie di Philadelphia sa che una scia di presenze remote ne affatica lo spazio. Sono discrete. Ben dissimulate tra le vestigia nobili dell'Indipendenza, cancellate tra i musei e le dimore storiche, e confinate nel fondo più oscuro della città visibile: quella rossa, fiorita, ornata coi drappi e le bandiere stellate".
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