La morte della pubblicità. La stupidità nell'epoca della sua riproducibilità tecnica
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"All'inizio, era il verbo. Poi, il verbo si nascose e la persuasione divenne occulta...". Questo provocatorio saggio, scritto da un pubblicitario "pentito", è diventato un vero e proprio cult negli anni Novanta. Tutte le profezie in esso contenute si sono avverate. Contiene un lungo elenco di quesiti cui il mondo della comunicazione deve ancora rispondere. Ma è anche il manifesto di una nuova ecologia mentale per sopravvivere a quello che l'autore definisce Media Evo, fornendo tutti gli strumenti per comprendere dall'interno i segreti della comunicazione pubblicitaria e diventarne possibilmente immuni. Dalle vecchie tecniche di persuasione ai nuovi scenari che si stanno aprendo, con la denuncia di un gravissimo pericolo: se tutta la comunicazione tende al modello pubblicitario, dovranno esserne ridefiniti al più presto i metodi altrimenti, per dirla con McLuhan, la sua intrinseca stupidità si diffonderà a velocità elettronica. Per questo e per molti altri motivi la vecchia pubblicità, se non è ancora morta, deve morire. Questa nuova edizione è arricchita da sezioni dedicate all'analisi della comunicazione, al digitale e alle sfide che verranno. Se, dopo il Media Evo, ci sarà un nuovo Rinascimento.
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