Venezia è una fisarmonica. Storie di un cantastorie
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"Mètite in testa che la fisarmonica ti ga da impararla, parché chi che sa un strumento no mor da la fame. Mal che la vada, un posto al ponte de l'Accademia ti lo troverà sempre". Con grande saggezza popolare, Enrico Bertelli, operaio all'Arsenale di Venezia, così si raccomandava al figlio, il piccolo Gualtiero, che imbracciava a mala pena una fisarmonica ben più grande di lui. Gualtiero Bertelli, cantastorie veneziano, è andato molto più in là del "ponte dell'Accademia", e non solo grazie alla musica. Dove, come e con chi lo racconta in questo libro che ha Venezia - la sua storia, il suo immaginario, la sua vita quotidiana - come spartito e una fisarmonica come voce per interpretare una vita dalle molte stagioni: quella dell'infanzia alla Giudecca, romanzesco microcosmo popolare, e quella dell'impegno artistico e politico e degli incontri con Luigi Nono, Mario Isnenghi, Giuliano Scabia, Gianni Bosio, Roberto Leydi, Dario Fo, Giovanna Marini, Ivan Della Mea e molte altre figure della cultura italiana tra gli anni Sessanta e Settanta; quella degli anni del lavoro come maestro elementare e come amministratore locale; fino alla più recente stagione che lo ha riportato a calcare con successo il palcoscenico nella forma del teatro-canzone. Una memoria privata e pubblica che attraversa settant'anni di storia italiana, tra musica e politica, impegno artistico e civile con il tono leggero e corale di una commedia goldoniana.
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