Con un manifesto avverti che mi hanno ucciso innocente
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Il delitto che troviamo raccontato e documentato in queste pagine è una scellerataggine compiuta nel nome della libertà. Le strade erano quelle di Buja e dintorni nell'ultimo scorcio di guerra civile che ha avvelenato i nostri paesi dopo l'8 settembre del 1943.La vicenda di Leonardo Seravalli, raccontata attraverso il dialogo tra l'autore Celso Gallina e l'amico Egidio Tessaro, è quella di un uomo che come la maggior parte dei suoi contemporanei aveva aderito al fascismo, senza per altro lasciarsi trascinare da esso al di fuori delle regole di umana convivenza e di civiltà. Ci si può chiedere a che cosa serve, più di 65 anni dopo i fatti, riportare alla luce queste povertà. Serve semplicemente a dire la verità: a ristabilire un barlume di giustizia sopra la memoria dei giusti. È un resoconto ricostruito attraverso testimonianze documentali meticolosamente indagate nelle fonti d'archivio, o raccolte tra persone che non si sono sottratte all'obbligo morale di rendersi riconoscibili con nome e cognome per dare valore di credibilità all'altrimenti incredibile mostruosità di un'ingiustizia rimasta per sempre impunita.
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