Oltre l'oro
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"Fu Luz che mi consentì di arrivare alla vittoria, guardò al di là del colore della pelle. Vide ciò che io rappresentavo come uomo, senza domandare di più in cambio". Un gesto sportivo, durante la competizione del salto in lungo nei Giochi della XI Olimpiade moderna, sulla scena della Berlino Nazista del 1936, dà luogo all'amicizia tra due grandi atleti, Carl Ludwig Long (detto Luz) e James Cleveland Owens (detto Jesse). Il primo biondo, alto, con gli occhi azzurri e la carnagione chiara, incarnazione del perfetto ariano; il secondo con pochi riccioluti capelli, occhi neri e vivaci e pelle scura, afro-americano. La competizione sportiva avvicina i due, invece di allontanarli, nonostante il Nazismo predicasse in quegli anni il disprezzo totale per i neri, considerati razza inferiore. L'amicizia tra Luz e Jesse rappresenta un bene che l'umanità non deve dimenticare, perché dà rilievo alle cose essenziali della vita, travalicando i confini dello spazio e del tempo, superando i limiti dell'ingiustificato odio razziale.
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