Antonio Fratti. Dalle campagne garibaldine a Domokos
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Antonio Fratti, forlivese dell'ultima generazione garibaldina, fu uno degli ultimi repubblicani intransigenti del post-Risorgimento. La sua visione della politica, ispirata a una democrazia egualitaria di stampo umanitario e romantico, sarebbe stata superata dai programmi e dalle idee dei partiti di massa. Estraneo alla politica parlamentare, nemico del trasformismo, egli raccolse, dopo la scomparsa di Aurelio Saffi, il testimone di quella parte di democratici che viveva con disgusto il declino delle istituzioni e il dilagare dell'affarismo. Le sue ultime battaglie, nel 1897, avrebbero testimoniato la coerenza di una vita: la prima, elettorale, contro l'amico/nemico Alessandro Fortis, deputato radicale poi governativo, colpevole ai suoi occhi di aver inquinato la politica forlivese; la seconda contro i turchi e a fianco dei greci, con la camicia rossa di Garibaldi. E a Domokos, in Grecia, egli avrebbe trovato la morte. Fra atti di eroismo, passioni ideologiche, crack bancari, clientele, queste pagine restituiscono lo spaccato di una cittą romagnola del secondo Ottocento, guardata attraverso le lenti di uno dei suoi figli pił appassionati, onesti e sfortunati.
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