Alcibiade. Un avventuriero in una democrazia in crisi
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La biografia di Alcibiade, carismatico leader ateniese del V secolo avanti Cristo, pare uno straordinario romanzo d'avventure, intessuto di vagabondaggi e peripezie, promesse e delusioni, successi sfolgoranti e rovinose sconfitte. Pupillo di Socrate e amico di Pericle, il giovane e seducente Alcibiade sembrava destinato a dominare la vita politica della sua città. All'inizio soddisfò ogni attesa, grazie anche al suo sfrontato opportunismo. Ma era troppo ambizioso e imprudente. Braccato da scandali finanziari e sessuali e da complotti politici, fu esiliato, condannato a morte, richiamato in patria, nuovamente esiliato. Cercò di consolidare ed espandere la potenza ateniese, ma si trovò a dirigere la politica estera dei mortali nemici della sua patria, Sparta e i satrapi persiani. Jacqueline de Romilly rilegge le fonti antiche per raccontarci con talento narrativo e assoluta fedeltà ai fatti storici una biografia ricchissima di colpi di scena. Nelle sue vicissitudini la carriera di Alcibiade illumina così una fase cruciale nell'evoluzione della democrazia ateniese. Quale ruolo ebbero nella sua crisi le rivalità politiche, gli intrighi, gli scandali di regime? E in queste difficoltà, quali possono essere le responsabilità di un personaggio come Alcibiade, eccezionale tanto nelle luci quanto nelle ombre?
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