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Ma pupa, Henriette. Le lettere di Eleonora Duse alla figlia

di Biggi M. I. (cur.)

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Contenuto

La corrispondenza fra Eleonora Duse e la figlia Enrichetta Marchetti Bullough, costituisce una fonte originalissima per comprendere la figura e la personalità dell'attrice nei primi anni del Novecento e in particolare durante la Grande Guerra. Le lettere, nella stragrande maggioranza inedite e in lingua francese, permettono la conoscenza approfondita della Duse come madre e come donna nei numerosi contatti con intellettuali italiani ed europei dell'epoca. Dalla lettura di questi documenti è possibile approfondire argomenti nuovi e interessanti come la sua prima e unica esperienza nel mondo del cinema e la curiosità e i progetti che la nuova arte le aveva prospettato. Nell'ultima parte del carteggio risaltano le problematiche relative al suo ritorno sulle scene nel 1921, fino all'ultima tragica tournée negli Stati Uniti. Le missive descrivono una relazione madre-figlia complessa, in cui i ruoli tendono inevitabilmente a scambiarsi. Alla vita avventurosa e in continuo movimento della madre si contrappone, infatti, quella strutturata e pacata della figlia, madre e moglie esemplare, che vive a Cambridge con i due figli e il marito Edward Bullough, professore di italiano nella prestigiosa università inglese. Le lettere inviate da Eleonora Duse alla figlia e nella maggior parte da quest'ultima trascritte su quaderni, sono oggi conservate nell'Archivio Duse, nel Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

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