Paesaggi di moda. Corpo rivestito e flussi culturali
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La moda, dalla sua nascita con la società di massa fino a gran parte del Novecento, ha avuto come luogo di elezione la città, suo "paesaggio e stanza" secondo Walter Benjamin. Nella città la moda si è riprodotta come pratica sociale, linguaggio del corpo, narrazione del tempo, veicolo di comunicazione del gusto. Il paesaggio urbano è stato il luogo dove nello scorso secolo hanno preso vita le trasformazioni della moda in relazione alle guerre, all'emancipazione femminile, alle rivolte giovanili. Tra la fine del Ventesimo e gli inizi del Ventunesimo secolo, questo modello di paesaggio è però significativamente mutato. La globalizzazione ha frantumato la statica gerarchia tra centro e periferie, si è diluita la netta distinzione tra città e aree non urbanizzate, la mobilità delle persone è enormemente aumentata, i mezzi di comunicazione sono diventati luoghi di vita sociale. I paesaggi della contemporaneità hanno così assunto la consistenza di flussi. La moda si presenta come una delle forme più interessanti di questa fluidità culturale globale. I suoi "paesaggi" sono popolati di oggetti e di segni, di corpi e di immagini, di miti e narrazioni che si riproducono e si muovono simili agli impulsi dell'informazione digitalizzata in viaggio continuo nel nostro mondo. Questo libro ne descrive i caratteri e ne ricerca i meccanismi di funzionamento.
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