Thomas Schippers. Apollo e Dioniso, Eros e Thanatos
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
"Thomas Schippers era giovane anni fa, era l'angelo anni fa e niente è più malinconico della condizione d'un giovane ignorato dai giovani e prigioniero d'una cassetta così piccola e così leggera" (Giovanni Mosca). Un giovane, Schippers, certo: perché non ha mai conosciuto la vecchiaia, perché la gattopardiana "signora con la veletta", la Morte, l'ha ghermito anzitempo. Un direttore d'orchestra il cui battito - del cuore e del tempo - è ormai cenere chiusa in quella cassetta, incastonata nelle pietre di Piazza del Duomo, a Spoleto. Un musicista verso il quale la storiografia del podio e del golfo mistico non è reticente, ma che il nostro tempo va dimenticando, che i nostri giovani vanno ignorando, che l'attualità volubile pone nelle retrovie. Ricostruire la figura umana ed artistica di Schippers, è un atto criticamente urgente per poter dire, senza peccar d'omissione, l'appassionante racconto dell'opera e del concerto nella seconda metà del Novecento prima che il vento ne sperda le memorie. Il libro dedicato a Thomas Schippers è senz'altro "outsider" in questa collana, per estensione e per apparati critici. Insieme ad una biografia ricostruita sotto la duplice angolatura soggettiva e contestuale, vi sfilano, nel testo e fuori testo, "memorie", testimonianze piene d'interesse e d'affetto; e vi s'accodano una cronologia e una discografia minuziose: ché l'opinione non può andar disgiunta dal dato e viceversa.
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