L'universale singolare. Saggi filosofici e politici 1965-1973
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Che cos'č un intellettuale, qual č il suo ruolo nella nostra societą? Che cosa significa essere scrittori, non solo per la propria epoca ma lasciando un'ereditą storica? Se lo scrittore deve assumere un compito critico verso il proprio tempo e la propria societą, puņ ancora pretendere di rivestire un ruolo politico? C'č un senso nell'evento chiamato "Maggio '68" e nell'esperienza drammatica del socialismo reale che ha segnato la storia del secolo passato? Queste domande ritmano i saggi e le interviste raccolti nel volume e scandiscono la riflessione sartriana tra il 1965 e il 1973, un periodo cruciale in cui il filosofo e scrittore francese stava redigendo la biografia di Gustave Flaubert (L'idiota della famiglia), la sua ultima grande opera, continuando a svolgere una lucida osservazione critica del presente. Ne emerge una riflessione filosofica di grande densitą, condotta mediante un lavoro incessante di interrogazione sul senso delle parole. Al contempo e quasi per contrasto si delinea la figura di un intellettuale a tutto campo: quella dello stesso Sartre.
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