ACCEDI

Nessun account trovato. Riprova.


Login
Orari Negozio:

Lunedì

: 15.30-19.30

Martedì-Sabato

09.00-12.30/15.30-19.30

Orari Negozio

Lunedi': 15.30-19.30
Martedi'-Sabato 09.00-12.30/15.30-19.30

L'artificio e l'emozione. L'attore nel teatro del Novecento

di Allegri Luigi

  • Prezzo online:  € 20,00
  • ISBN: 9788842089902
  • Editore: Laterza [collana: Biblioteca Universale Laterza]
  • Genere: Cinema / Musica / Spettacolo
  • Dettagli: p. 198
Non Disponibile
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

I personaggi sono fatti della materia di cui sono fatti i sogni, secondo la straordinaria immagine che usa Prospero nella "Tempesta" di Shakespeare. Gli attori sono invece della materia di cui è fatta la realtà: di carne e sangue, respiro e voce, gesti, azioni. E agiscono nello spazio e nel tempo, qui e ora. Personaggio e attore appartengono a due mondi separati, diversi, eppure devono trovare un modo e un luogo in cui incontrarsi, perché di questo è fatta, tradizionalmente, la rappresentazione teatrale. Il luogo dell'incontro è naturalmente il palcoscenico, in cui agiscono gli attori ma che agli spettatori appare la casa in cui abitano i personaggi. Questo è il lascito del teatro della tradizione alla cultura teatrale del Novecento. Ma il Novecento è trasgressivo e radicale, sempre poco disponibile al rispetto della tradizione. Dal Simbolismo alle Avanguardie storiche, da Stanislavskij a Mejerchol'd, da Craig a Vachtangov, da Artaud a Brecht, da Grotowski al Living Theatre, da Peter Brook a Eugenio Barba, da Lee Strasberg a Dario Fo, i teorici e gli attori del Novecento hanno spesso rotto, o almeno allentato, il legame così stretto che li univa ai personaggi.

Vuoto