Il registro di questi scritti è a cavallo fra poesia e prosa. Nel filo conduttore d'un amore che non arriva mai, questo libro si può dividere in tre parti: il crederci che qualcosa sia possibile, sbattendoci però la testa fra prostitute, con cui ricerco un amore impossibile, frequentazioni di psicopatici, un corso propedeutico al lavoro, l'affanno del quotidiano degradato a balordaggine e mera sopravvivenza dell'anima. La seconda parte in cui lavoro in cucina, la brutalità coi colleghi e quella che il mestiere comporta, la frustrazione del lavoro, lo sfogo cercato nelle piazze, gli amici barboni, continuare a provarci comunque con le ragazze, continuare finché non crollo. Ultima parte la disillusione totale. Una parentesi d'ebbrezza a fare gruppo con quelli che escono dopo il coprifuoco nel 2021, e infine le somme finali e il vedere che tutto è peggio da quando tutto è iniziato. Sono fotografie di un vissuto che s'inseriscono in un divenire nel gusto del paradosso e del senso ultimo sempre sfuggente da indagare, intanto che la perdizione fa il suo corso.