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I confini più pericolosi del mondo. Da Russia e Ucraina a Israele e Palestina. Le frontiere più calde di un mondo in fiamme

di Muratore Andrea

  • Prezzo online:  € 14,90
  • ISBN: 9788822797599
  • Editore: Newton Compton Editori [collana: I Volti Della Storia]
  • Genere: Storia
  • Dettagli: p. 224
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione: 3,49 €oppure ritiro in negozio GRATUITO

Contenuto

Russia e Ucraina, Israele e Palestina, il grande conflitto geopolitico tra USA e Cina, le mire sulla Groenlandia, i fronti dimenticati in Asia e Africa: i territori contesi e le frontiere più calde di un mondo in fiamme. Un viaggio tra storia, geopolitica e attualità nei luoghi - fisici o immaginari - in cui si decide il futuro dell'umanità. Dalla retorica della globalizzazione alla rinascita dei nazionalismi e l'avvento del caos globale. Una guida preziosa e puntuale per orientarsi sullo scivoloso crinale tra pace e guerra. Da Russia e Ucraina a Israele e Palestina. Le frontiere più calde di un mondo in fiamme. Il mondo non è "piatto" come qualcuno azzardava ai tempi della globalizzazione imperante. Oggi l'umanità riscopre i confini, tornati pericolosamente di moda: frontiere tra Stati da presidiare o da contendere e frontiere tecnologiche da superare; barriere alle merci, ai popoli, alla finanza. Le questioni territoriali e identitarie tornano al centro della politica, il nazionalismo si afferma anche nei regimi democratici, nuovi confini segnano i rapporti tra potenze. Il tutto si accompagna al revival della guerra (che si fa ma non si dichiara) e a un'accesa competizione economica. È tornata la geopolitica ottocentesca del dominio territoriale, conteso tra vecchi e nuovi attori? Di sicuro molti confini - non solo territoriali - sono già, o potranno diventare, terreno di scontro. Andrea Muratore ci guida in un viaggio geopolitico alla scoperta dei fronti più caldi del nuovo caos globale: l'Ucraina e Israele-Palestina, ovviamente, ma anche Taiwan, la Groenlandia e l'Artico presi di mira da Trump, la fratture che attraversano l'Europa, per arrivare agli scenari asiatici e africani dimenticati dai media, in cui però si gioca molto del futuro mondiale.