La curva del sorriso. Monica Vitti: commedia e rivoluzione
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Monica Vitti ha proposto una figura divistica nuova, basata su modelli moderni e carica del significato sociale dell'artista. "La curva del sorriso" analizza le interpretazioni dell'attrice: il suo talento multiforme le ha permesso di rappresentare sfaccettature inedite dell'universo femminile, a partire dal tabù dell'imperfezione, e di spingersi con ironia e mestiere nell'esplorazione del concetto di liberazione. Il periodo considerato, infatti, è quello degli anni Sessanta e Settanta, emblematico nell'ottica di una riassegnazione dei ruoli e di una rimodulazione delle relazioni. Monica Vitti impone una propria visione della donna nel cinema, affrancandola dal solito - e obsoleto - ruolo di orpello da contemplare e rendendola soggetto attivo e parlante. L'attrice capitolina ha saputo trasformare la sua presenza cinematografica in presenza sociale, grimaldello di un femminile in grado di marciare verso la libertà.
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