Un clandestino nella Dolce vita. Storia di Ele d'Artagnan, pittore, e del bambino a cui ha cambiato la vita
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«Una storia che si apre come un romanzo di Carolina Invernizio, diventa puro neorealismo, approda alla dolce vita felliniana con sprazzi di commedia all'italiana, inventa colpi di scena alla Dumas, si trasforma in un romanzo di Dickens e finisce come un classico film di Frank Capra». È la perfetta definizione per questo libro autobiografico che Pietro Gallina ha dedicato più che a sé stesso, alla figura di Ele D'Artagnan, «il pittore, attore e personaggio quasi favolistico che piombò una vigilia di un Capodanno nella sua vita di bambino poverissimo e selvatico». Lo stravagante D'Artagnan, (al secolo Michele Lombardi) ha accompagnato per un bel tratto Pietro sulla via della crescita culturale e questo appassionato racconto salda un debito di riconoscenza nei confronti di quel prezioso maestro. Ma il lascito di D'Artagnan si è anche realizzato nel successo che hanno avuto le opere pittoriche che ha prodotto, lasciate a Pietro in eredità. Un'eredità si è trasformata nell'Icbie, associazione non a scopo di lucro, nata a Salvador di Bahia con l'intento di stimolare la diffusione culturale in un quartiere bellissimo e dimenticato, dove le ferite della povertà non si nascondono.
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