Alla metà degli anni ottanta anche presso le strutture sanitarie ospedaliere molisane si cominciava a respirare aria di rinnovamento tecnologico sia dal punto di vista tecnico-scientifico che dal punto di vista amministrativo. Infatti proprio in quegli anni il computer cominciava a sostituire la nobile e vecchia macchina da scrivere; ed è proprio grazie al nuovo computer, in uso presso gli uffici amministrativi dell'Ospedale di Campobasso, che ha inizio l'incontro tra la dottoressa Aurora, in servizio presso il Reparto di Nefrodialisi, e il ragioniere Antonino Altilla che si offre di scrivere al computer una importante relazione del Primario del reparto sul nuovo metodo di emofiltrazione portatile da lui inventato e messo a disposizione di tutti i pazienti bisognosi a titolo semplicemente compassionevole, da pubblicare su una importante rivista americana. Lo scrittore con linguaggio semplice ed efficace ci fa provare gli stati d'animo di Antonino che per via delle sue origini e della sua disabilità non riesce a comunicare i propri sentimenti alla dottoressa Aurora ma che a seguito di diverse dolorose vicissitudini le loro strade sembrano prendere lo stesso sentiero.