La silloge di Caterina Delussu fronteggia la rappresentazione tipica dell'identità come principio fisso e consolidato. I componimenti affiorano come particelle di una personalità in incessante trasfigurazione, che dinega le posizioni manichee per accogliere le complessità della realtà e delle gradazioni dell'esistenza. In questo itinerario poetico l'io lirico non è la matrice definitiva da cui far scaturire tutti i nostri comportamenti ma un processo, un messaggio in transito tra ricordi primigeni e trazioni contemporanee, come evidenziato dalla commistione tra i ricordi legati alla sua Sardegna e le riflessioni sull'essere umano.