ACCEDI

Nessun account trovato. Riprova.


Login
Orari Negozio:

Lunedì

: 15.30-19.30

Martedì-Sabato

09.00-12.30/15.30-19.30

Orari Negozio

Lunedi': 15.30-19.30
Martedi'-Sabato 09.00-12.30/15.30-19.30

Il paradosso della bontà. La strana relazione tra convivenza e violenza nell'evoluzione umana

di Wrangham Richard

  • Prezzo online:  € 16,00
  • ISBN: 9788833945279
  • Editore: Bollati Boringhieri [collana: Saggi Tascabili]
  • Genere: Educazione / Didattica
  • Dettagli: p. 480
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

L'uomo è fondamentalmente buono o cattivo? Richard Wrangham affronta una delle domande più antiche e profonde della storia umana, e lo fa da una prospettiva evolutiva. La sua risposta - solida, innovativa e ben documentata - è che la combinazione di bontà e malvagità nell'uomo non sia una novità della modernità, ma qualcosa che esiste da centinaia di migliaia di anni. Le società di cacciatori-raccoglitori e le tracce archeologiche mostrano che, fin dal Pleistocene, gli esseri umani erano capaci di atti di altruismo ma anche di estrema violenza: comportamenti che sono quindi naturali e non il frutto di influenze culturali recenti. Wrangham distingue tra due tipi di violenza: quella «reattiva», istintiva, a caldo, e quella «proattiva», pianificata, a freddo. Noi umani siamo poco reattivi istintivamente, e dunque molto più tolleranti tra di noi di altre specie, ma siamo anche in grado di pianificare freddamente guerre e atti efferati di ogni tipo. L'autore propone una teoria affascinante: l'uomo si sarebbe «autodomesticato» nel tempo, similmente a come il cane si è evoluto dal lupo. Abbiamo selezionato la mansuetudine, ma mantenendo intatta la capacità di compiere una violenza proattiva e pianificata. Basandosi su studi comparativi con i nostri cugini più stretti, come gorilla, bonobo e scimpanzé, Wrangham getta nuova luce sul nostro carattere, offrendo una lettura sorprendente e convincente della storia naturale di Homo sapiens. Un libro che scuote le convinzioni tradizionali e apre nuove prospettive sulla nostra natura.

Vuoto