Il paradosso della bontà. La strana relazione tra convivenza e violenza nell'evoluzione umana
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Prezzo online: € 16,00
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ISBN:
9788833945279
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Editore:
Bollati Boringhieri [collana: Saggi Tascabili]
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Genere:
Educazione / Didattica
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Dettagli:
p. 480
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
L'uomo è fondamentalmente buono o cattivo? Richard Wrangham affronta una delle domande più antiche e profonde della storia umana, e lo fa da una prospettiva evolutiva. La sua risposta - solida, innovativa e ben documentata - è che la combinazione di bontà e malvagità nell'uomo non sia una novità della modernità, ma qualcosa che esiste da centinaia di migliaia di anni. Le società di cacciatori-raccoglitori e le tracce archeologiche mostrano che, fin dal Pleistocene, gli esseri umani erano capaci di atti di altruismo ma anche di estrema violenza: comportamenti che sono quindi naturali e non il frutto di influenze culturali recenti. Wrangham distingue tra due tipi di violenza: quella «reattiva», istintiva, a caldo, e quella «proattiva», pianificata, a freddo. Noi umani siamo poco reattivi istintivamente, e dunque molto più tolleranti tra di noi di altre specie, ma siamo anche in grado di pianificare freddamente guerre e atti efferati di ogni tipo. L'autore propone una teoria affascinante: l'uomo si sarebbe «autodomesticato» nel tempo, similmente a come il cane si è evoluto dal lupo. Abbiamo selezionato la mansuetudine, ma mantenendo intatta la capacità di compiere una violenza proattiva e pianificata. Basandosi su studi comparativi con i nostri cugini più stretti, come gorilla, bonobo e scimpanzé, Wrangham getta nuova luce sul nostro carattere, offrendo una lettura sorprendente e convincente della storia naturale di Homo sapiens. Un libro che scuote le convinzioni tradizionali e apre nuove prospettive sulla nostra natura.
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