Vedutisti e viaggiatori tra Settecento e Ottocento
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Prezzo online: € 28,00
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ISBN:
9788833911717
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Editore:
Bollati Boringhieri [collana: Nuova Cultura]
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Genere:
Turismo
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Dettagli:
p. 172
Non Disponibile
Spese di spedizione: 3,49 €
Contenuto
Da quando, con l'etą elisabettiana, il viaggio in Italia entra di diritto nella formazione delle classi dirigenti europee, marine e cittą, vallate e rovine riempiono innumerevoli carnet di disegni, tele e incisioni, oltre che diari, resoconti, corrispondenze. «A un tempo Parnaso, Campi Elisi e terra delle Esperidi», l'Italia offre allo sguardo dei tourists - siano nobili o ricchi borghesi da affinare, artisti o letterati in veste professionale - la mutevolezza della natura e la grandiositą dell'antico, gią avviate a fissarsi in icone esportabili. Il maggiore studioso italiano del Grand Tour raccoglie qui nuovi capitoli di questa storia di viandanti d'eccezione e di ritrattisti di vedute, sul duplice tracciato degli itinerari e del modo di raffigurare paesaggi urbani e naturali. Il canone topografico Roma-Napoli-Venezia si arricchisce di mete prima eluse (č il caso di Firenze, che solo nell'Ottocento sarą in auge, e non per tutti, se potrą apparire ancora a Zola «di amabile inconsistenza»), e la stessa cittą mostra a distanza di tempo volti alterni: la Roma classica di Goethe non č il gioiello medievale che Gregorovius cerca inutilmente di sottrarre alla devastazione di fine Ottocento, la Napoli di Papworth espelle il pittoresco a favore della modernitą neoclassica. Il vedutismo, nel Settecento genere emergente, con Thomas Jones predilige scorci anomali come muri e suoli campani, mentre viene rivoluzionato da Canaletto, Bellotto e Guardi, che reinterpretando la Serenissima destinano le «venete magnificenze» a enorme fortuna.
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