Swift e l'Irlanda
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«Agli inizi del XVIII secolo, la situazione dell'Irlanda si presentava deplorevole sotto ogni punto di vista. Benché nominalmente retta in regno indipendente, avente in comune con quello d'Inghilterra solo il monarca, agli effetti pratici essa era tenuta dal governo inglese in stato di schiavitù, essendo in vigore un regime poco dissimile da quello feudale. Quasi tutta la terra coltivabile era stata distribuita a coloni inglesi, residenti abitualmente in Inghilterra; i pubblici impieghi erano dati a cittadini britannici; innumerevoli restrizioni erano state imposte all'agricoltura, all'industria, al commercio; con la conseguenza che ogni città, e Dublino in particolare, pullulava di mendicanti, ladri e vagabondi. Contro questo stato di cose insorse, a cominciare dal 1720, Jonathan Swift...» (Daniele Lucchini)
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