La scacchiera di Stanley Kubrick
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Stanley Kubrick amava gli scacchi. Glieli aveva fatti conoscere il padre ed era diventato un giocatore professionista. Una passione che ha coltivato per tutta la vita. I suoi film sono pieni di scacchiere, di quadri bianchi e neri, e di giocatori. Amava metterli in scena al punto che viene da chiedersi se non siano anche una possibile chiave d'accesso al suo Cinema, a quella trama affascinante che da un film all'altro si svolge come una partita in cui la messa in scena si tocca con la verità misteriosa e irraggiungibile della vita. Il bacio dell'assassino, Rapina a mano armata, Orizzonti di gloria, Lolita, Il Dr. Stranamore, 2001: Odissea nello spazio, Arancia meccanica, Barry Lyndon, Shining, Full Metal Jacket, Eyes Wide Shut mettono insieme un Cinema-Scacchiera, con regole fatali e lui che vi continua a disegnare le traiettorie di Pedoni e Regine, Re e Cavalli, rinnovando ogni volta una sfida di onnipotenza all'estremo del linguaggio e del senso delle cose.
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