Il pensiero dominante
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Scrive Angelo Ruggeri che la civiltà è nata assieme alla scrittura e quei popoli che non la conoscevano sono restati fino ai nostri giorni fermi all'età della pietra. Senza la scrittura non c'è possibilità di trasmettere il pensiero da una generazione all'altra, da un popolo ad un altro e non ci può essere progresso. Da questa considerazione si dovrebbe dedurre che coloro che si sono assunti il compito di trasmettere il pensiero umano, attraverso la scrittura o altre forme d'arte, dovrebbero essere grandemente onorati presso tutti i popoli, però constatiamo che ciò accade raramente e ancora oggi mille ostacoli si frappongono a chi propone idee nuove e il nostro Paese, l'Italia, che ha dato tante personalità alla Cultura, ha dato anche molti esempi funesti di intolleranza, soprattutto quando le idee nuove implicavano cambiamenti sociali: Dante, Torquato Tasso, Giordano Bruno, Tommaso Campanella, Mazzini, Gramsci, solo per fare i nomi dei maggiori che per loro idee sono stati perseguitati. E anche uomini che non subirono persecuzioni poliziesche, come Leopardi, Giusti e lo stesso Manzoni ebbero una vita difficile a causa della diffusa ostilità che incontrarono nella vita sociale e affettiva, non escludendo l'Amore tanto importante nella vita di tutti e forse ancora di più in quella degli Artisti così ricchi di immaginazione. Partendo da queste considerazioni, l'autore si concentra sulla letteratura amorosa italiana a partire dalle origini fino ai nostri giorni: come ha scritto Foscolo, essendo gli Artisti simili agli altri uomini, le loro vicende amorose non possono non influenzare il vigore delle loro azioni e la loro volontà e di riflesso il contributo che essi possono o potrebbero dare allo sviluppo civile della società in cui vivono.
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