Furiosi sensi. La quinta indagine del commissario Sensi
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Il commissario Sensi non è mai entusiasta di trovarsi invischiato in una nuova indagine. La sua filosofia di vita lo spinge a sprecare le serate in locali goth alternativi, ad ascoltare musica lugubre e a evitare il lavoro. Quando nei boschi attorno La Spezia viene trovato il corpo semi-mummificato di una donna, il commissario e la sua squadra si dimostrano quindi ben poco ansiosi di indagare. Per di più il corpo è di una sconosciuta che nessuno sta cercando, con l'intera città distratta da una serie di scippi ai danni degli anziani del centro storico. Sembrerebbe il caso ideale da far arenare presto e bene, ma Sensi non è mai così fortunato. Molto presto nell'indagine spuntano elementi legati al mondo delle sette sataniche. Per Sensi il satanismo è come un fungo preso in piscina, un'infezione che ha contratto anni fa durante il suo periodo da infiltrato a Torino e che lo tormenta da allora in poi. Quindi indaga. I cadaveri si moltiplicano. Tutto è molto peggio di quello che immaginava, e immaginava già il peggio. Oltretutto, l'ispettrice Riu, suo braccio destro e unica poliziotta capace della squadra, è indisponibile a causa di una gravidanza che Sensi disapprova dal profondo del cuore, l'ispettore Mainardi soffre dell'annoso problema di essere Mainardi, l'ispettore Tudini è oberato da tutti gli altri casi della Mobile e incombono le vacanze di Pasqua, per cui sono tutti in ferie. Con una squadra ridotta all'osso, Sensi dovrà cercare nuovi collaboratori. Persino, che il diavolo lo aiuti, tra la popolazione civile.
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