Prima la realtà. Due esercizi su poesia e conoscenza
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Nel poema [La terra desolata], il paradosso di una natura umana che inevitabilmente desidera e del contromovimento di terrore che ne consegue, tematica tomista, è evidente fin dai primi versi, in cui la primavera viene rovesciata in «cruellest» proprio per il suo invito al risveglio dei sensi. L'aprile, la primavera, sono crudeli perché richiamano l'uomo inerte e pavido che abita la modernità a una implicazione con il mondo, a una vita in lotta. Risvegliandone i sensi, aprile richiama l'uomo alla sua natura e gli offre un'intuizione di sé che l'assenza di significato affermata dalla cultura moderna ha soffocato. *** Appare evidente, quindi, come per Quadrelli la condizione di inedia spirituale dell'uomo, e la conseguente incapacità di percepire la natura propria e del mondo in cui abita, non derivi da un eccesso di materialismo, ma al contrario da un'edulcorazione della materia che le nega reale consistenza.
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