Un caso per Maraschino
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"Maraschino non era un fanatico del lavoro. Aveva bisogno dei suoi ritmi, dei suoi spazi, di fughe mentali e prolassi sentimentali". Un cronista di nera del quotidiano "La Civetta" viene incaricato di seguire un caso di omicidio. Il suo nome è Pietro Maraschino, un giornalista esperto e sui generis che odia stare in redazione. Convive con la gatta Ollie e ha una relazione informale con una giovane psicologa. A Roma, nel cuore di Trastevere, un uomo viene ritrovato morto su una panchina. Ucciso da un colpo di pistola al cuore. È il proprietario di un noto locale notturno della Capitale... sessantenne, un passato poco limpido e una giovane moglie, Elena, dalla quale ha appena avuto un figlio. La morte violenta dell'imprenditore sembrerebbe la solita storia di malavita romana e mentre si cercano movente e colpevole gli omicidi si moltiplicano. Regolamento di conti, omicidio passionale, maniaco sessuale, serial killer, ogni nuova ipotesi smentisce la precedente. Maraschino, incalzato dal suo caporedattore Caporali e aiutato da Elettra - acuta stagista - nello svolgere la sua personalissima indagine ha un'unica certezza: il dubbio. Grazie al suo incedere anarchico e indolente, ai suoi articoli pieni di domande senza risposte, il giornalista farà emergere una realtà talmente complessa che diventerà difficile da governare. La storia si dipana tra thriller e commedia, in una Roma out of order, controcanto attivo di una vicenda umana, dove le pulsioni ancestrali si dissolvono nella tenerezza e dove l'appartenenza si trasforma in ferocia.
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