«Questo scritto arriva dopo quattordici anni di attività clinica e come effetto di quello che nel corso di questi anni di attività professionale ho incontrato quotidianamente. Il "mal d'amore", potremmo chiamarlo così, è il male più democratico che esista, tratta tutti e tutte allo stesso modo, senza distinzione di razza, cultura, intelligenza, genetica, orientamento politico, orientamento sessuale, e tutti si spera ne abbiano sofferto almeno una volta! Si spera? Sì, non ho sbagliato a scrivere. Perché, come si avrà modo di leggere, soffrire per amore è un momento di profonda conoscenza di sé stessi e rientra tra i tanti paradossi e contraddizioni che si incontrano quando si ha a che fare e siamo ostaggio dei sentimenti verso i nostri simili.» Un libro di piacevole lettura, scritto con un linguaggio semplice, ma allo stesso tempo consono alla delicatezza dell'argomento trattato, che terrà il lettore calamitato sulle sue pagine. Unico nel suo genere, perché fatto di concetti e situazioni che, oltre alle concettualizzazioni condivise dalle più comuni teorie sul tema, ha trovato conferma e si è sempre più arricchito grazie al vissuto quotidiano delle persone incontrate. Si avrà l'opportunità di entrare nella stanza dello psicoterapeuta e divenire partecipi delle confessioni più profonde e segrete che gli esseri umani, in balia della sofferenza sentimentale, possono vivere e sperimentare. Inoltre, vengono portati alla luce due nuovi concetti assenti all'interno della letteratura psicologica e cioè quelli relativi ai costrutti di "intelligenza sentimentale" e del "big brother effect".