Teoria della letteratura
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Chi apprezza il registro stilistico e teorico con cui Italo Calvino ha parlato della "leggerezza" nelle sue Lezioni americane non potrà non salutare positivamente la decisione di ripresentare questo studio, da lungo tempo ingiustificatamente scomparso dagli scaffali delle librerie. Una scrittura impegnata ma non inutilmente impegnativa caratterizza le pagine di Teoria della letteratura, pagine che, senza mai lasciarlo solo, accompagnano il lettore in un campo tanto affascinante quanto complesso. La letteratura viene trattata ricorrendo ad una seria impostazione ermeneutica ad essa tutta interna, a differenza di quanto invece è spesso, consapevolmente, accaduto negli ultimi decenni. Una letteratura comefenomeno essenziale dell'esistenza umana, che non esita mai dinanzi al tentativo di individuare la struttura teorica dei problemi con cui si confronta. Si tratta di un'impostazione teorica e, aggiungiamo, esistenziale, per cui lo "studio letterario [deve] essere specificatamente letterario". È un richiamo forte alla giusta pretesa di autonomia della "scienza" letteraria, un invito a poggiare su propri principi teorici, i quali, se di certo non escludono il dialogo con altre discipline, tuttavia, secondo Wellek e Warren, non devono indietreggiare su un punto: ossia che la letteratura si trova costantemente tesa a ricercare la propria essenza nell'apertura storico estetica della soggettività umana. (DallaPremessa)
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