Marie-Julie Jahenny. Una veggente bretone tra apparizioni del Cielo e rivelazioni sulla fine dei tempi
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La veggente Marie-Julie Jahenny, una semplice contadina bretone, nacque nel 1850 nella Francia postrivoluzionaria. Visse per oltre novant'anni e, secondo i suoi estimatori, per oltre sessant'anni ricevette numerosi messaggi e rivelazioni dal Cielo. Molto conosciuta in Francia, diverse persone la invocano ogni giorno e affermano di avere ricevuto per mezzo di lei favori di ordine temporale ma soprattutto grazie di ordine spirituale. La sua fu una vita costellata da eventi soprannaturali: estasi mistiche, profezie - molte delle quali si sono verificate -, dialoghi con santi e sante nel Cielo, rivelazioni sulla Chiesa, la Francia, l'Italia e il mondo. Le sue visioni apocalittiche annunciano castighi e distruzioni radicali: «La crisi verrà per tutti repentina, i castighi saranno universali e si succederanno uno dopo l'altro senza interruzione». I suoi messaggi profetici sono spesso indicatori dei tempi difficili che si stanno approssimando per la Chiesa cattolica in particolare, che attraverserebbe una fase di decadenza mai vista prima. Marie-Julie avrebbe ricevuto le stigmate in quanto si offrì quale vittima espiatrice per i peccati dell'umanità e riferì di un «matrimonio mistico con Cristo». Durante una delle estasi, la Vergine le chiese la realizzazione di uno scapolare - di cui diede una descrizione precisa - in grado di fornire una protezione speciale. Non sempre compresa, anzi anche osteggiata da una parte del clero, morirà a La Fraudais il 4 marzo 1941. Don Stanzione riporta nel suo testo numerose testimonianze di medici che l'hanno assistita e di laici, sacerdoti e alti prelati con i quali è stata in contatto.
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