Diario di Parigi (1902)
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A fine agosto del 1902, Rilke arriva per la prima volta a Parigi. Poco più di un anno prima, ha sposato la scultrice Clara Westhoff e dalla loro unione è nata la figlia Ruth; lo scrittore si trova così a dover affrontare una nuova situazione personale: dopo anni di agiato pellegrinaggio artistico, dovuti anche al legame con Lou Salomé, l'esigenza di una casa propria e le ristrettezze economiche sembrano rimettere tutto in discussione, al punto che Rilke arriverà addirittura a ipotizzare un proprio impiego in banca. È a questo punto che gli si apre la prospettiva di un soggiorno parigino, grazie all'incarico che riceve di scrivere un saggio su Rodin, il grande scultore francese ormai all'apice della sua fama. Il "Diario di Parigi" si riferisce a questo primo, fondamentale soggiorno, durato poco meno di un anno ma tale poi da stabilire l'indissolubile legame del poeta con la capitale francese. Come scrive Andreina Lavagetto nel saggio introduttivo che accompagna il volume: «Nella biografia di Rilke Parigi è, per eccellenza, scuola e luogo di lavoro; è il luogo della massima affermazione e della massima sofferenza, che Rilke cerca quando ne ha le forze e lascia quando le forze lo abbandonano. Se si accoglie l'idea che la poetica di Rilke si articoli sulla tensione fra istinto musicale e imperativo plastico, sulla loro costitutiva sfasatura e sulla dinamica dei loro aggiustamenti, Parigi è il cuore di questo meccanismo».
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