Tra le brume della Bassa Padana, a Gottolengo, nel Bresciano, dove l'inverno è tagliente e l'afa estiva è implacabile, uomini e donne, tra la fine dell'Ottocento e il secondo dopoguerra, vivono e condividono un'esistenza grama, seguendo i ritmi della natura. È la storia di Peppino e Bigia, di Marta e Tone, di Gino e Anna, della contessa Giulia e del conte Pietro e di tutti quelli che come loro hanno lottato per la libertà, per i loro diritti e per un mondo migliore. Gente schietta, genuina e profondamente generosa, che sa accogliere nel suo immenso grembo senza giudicare, pronta a combattere e far valere le proprie ragioni. Tra loro i dialoghi sono frequenti, il costante scambio ideologico esige attenzione, là è racchiusa la loro anima, l'amore per la società e il mondo intero. Calzati da zoccoli duri, percorrono un'esistenza difficile, che copre un arco temporale vasto e profondamente significativo per l'umanità. Assistono al grande cambiamento epocale generato dalle due guerre mondiali, alla devastazione che ne è seguita, alla miseria e alla disperazione. Testimoni dell'orrore, della violenza, della sopraffazione e della mortificazione di quegli anni, gli uomini di Gottolengo non si sono piegati, hanno lottato in silenzio tra le pieghe di una società irretita da un sistema totalitario. Complici gli eventi, hanno capito che è tempo di agire, di organizzarsi e ricominciare a sognare. Antologia popolare, di Nora Antonini, è un affresco rurale, intriso di fede autentica nei confronti dell'essere umano e delle sue potenzialità.