Marco Pantani. Il pirata che come una scheggia schizzava verso le vette
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"Oh, quanta strada nei miei sandali. Quanta ne avrà fatta Bartali. Quel naso triste come una salita. Quegli occhi allegri da italiano in gita. E i francesi ci rispettano. Che le balle ancora gli girano". Canta così, Paolo Conte nel brano Bartali. E Bartali val bene un primo parallelismo col pirata. Marco Pantani, quarant'anni dopo il Ginettaccio non farà arrabbiare i cugini d'Oltralpe ma li manderà in delirio. Con i suoi scatti, con le sue fughe, con le sue salite, fino alla maglia gialla. Pantani, fa parte del ristretto novero di ciclisti italiani vincitori del Tour de France. Prima di lui Bottecchia, Bartali, Coppi, Gimondi, dopo di lui Nibali. Marco Pantani nella sua carriera ha vinto una quarantina di corse, quelle facendo un paragone vinte da Eddy Merckx in una sola stagione. Il Pirata, tuttavia ha saputo accendere la fantasia di chi lo guardava correre sulle due ruote più del Cannibale. Non a caso il Tour de France del '98 ebbe una grande popolarità con gente al bar incollata alla Tv per godere dei successi di Pantani.
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