Metafora feudale
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
Ai trovatori dobbiamo la creazione del primo modello culturale moderno della tradizione europea. Il linguaggio della canzone riecheggia i gesti e il simbolismo del feudalesimo (omaggio, servizio, lode), ma li scompagina e li trasfigura, inscrivendo la sottomissione del cavaliere nel rituale del corteggiamento. Questo volume ripercorre la scenografia che connota l'esperienza trobadorica - il vassallaggio amoroso, la lode, il segreto, l'occasione, la ricompensa - e insieme propone i ritratti di alcuni grandi poeti: Marcabru, Bernart de Ventadorn, Bertran de Born, Aimeric de Peguilhan. Centrali risultano, in questa costellazione, Marcabru, con i suoi caotici sirventesi, carichi di immagini apocalittiche e di furore, e Bertran de Born, che si muove nella tendenziale anarchia delle terre del Sud con baldanzoso spirito guerresco e con volontà di rapina. Due voci anomale, ma decisive per l'interpretazione: ci rivelano che il raffinato equilibrio della "fin'amor", dove si mescolano emozione e artificio, grazia e ironia, più che un dato naturale della Provenza, più che il dono di una mitica mediterraneità, è una meravigliosa e fragile conquista della civiltà e del gusto.
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