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Laboratori del sapere. Università e riviste nella Torino del Novecento

di Filippi M. (cur.)

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Contenuto

Per le discipline umanistiche le riviste accademiche sono state a lungo, e in qualche misura rimangono ancora oggi, l'equivalente di ciò che i laboratori sono per i fisici, i chimici, i biologi. Nate all'indomani dell'Unità, nello stesso periodo in cui le facoltà scientifiche cominciavano a dotarsi di laboratori, sul modello delle maggiori università d'oltralpe, le riviste furono il luogo nel quale i giovani studiosi facevano le loro prime prove, esponendo e discutendo i risultati del proprio lavoro. Di questo rapporto il mondo accademico torinese offre un esempio particolarmente significativo, poiché proprio a Torino nacquero, negli ultimi decenni dell'Ottocento, i principali periodici di carattere storico o filologico o storico-letterario, espressione di una cultura "nazionale" in cerca della propria identità. Ed esso rappresenta anche un osservatorio privilegiato per seguire lo sviluppo di queste riviste nel corso del Novecento, da centro di aggregazione degli studiosi delle singole aree disciplinari a espressione non più dell'insieme del mondo universitario, ma piuttosto di singole università, e quindi di "scuole" in competizione tra loro sul "mercato" accademico. I saggi raccolti nel volume e le considerazioni conclusive di Giuseppe Ricuperati delineano questo processo e le caratteristiche specifiche che esso ha assunto nei diversi settori della ricerca umanistica, sullo sfondo della trasformazione della cultura e dell'università italiana nel corso del Novecento.

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