Morire per l'Europa. Le storie dimenticate di cinque pionieri dell'unità europea durante il fascismo
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Con la complicità di quindici soldati, nel 1938 un ufficiale dell'Esercito italiano crea a Tripoli, in Libia, l'associazione sovversiva "Europa", con l'obiettivo di «lottare fino alla morte per spargere il seme dell'europeismo, nel solco del grande Mazzini». I cospiratori vengono tutti arrestati assieme al capitano Marcello Pasquale, la cui storia prende forma per la prima volta in questo libro grazie alla consultazione di carte inedite della Polizia politica. È una delle cinque biografie di altrettanti protagonisti dell'antifascismo e dell'europeismo italiano, poco noti o dimenticati, che tra le due guerre mondiali e durante la Resistenza hanno lottato non solo per liberare l'Europa dai totalitarismi, ma per unire in una Federazione gli Stati del Vecchio Continente e porre fine ai nazionalismi, agli imperialismi e ai conflitti. Accanto al capitano Pasquale, l'autore indaga le vicende di Giorgio Braccialarghe (anarchico, poi repubblicano, tra i fondatori del Movimento Federalista Europeo),Libero Battistelli (precoce europeista, morto durante la Guerra civile in Spagna),Eugenio Colorni (socialista, coautore del Manifesto di Ventotene, ucciso dai fascisti pochi giorni prima della Liberazione di Roma) e Mario Pistocchi (autore del libro Le Destin de l'Europe che, però, nel 1941 tradirà la causa europeista). Prefazione di Maurizio Ridolfi.
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