Il viaggio di Miriam e Gaetano attraverso la psicosi
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Contenuto
Maurizio Peciccia ci presenta il migliore omaggio possibile a Gaetano Benedetti, offrendoci il resoconto di una sua protratta psicoterapia di una "espressione terapeutica", come denominata dallo stesso Benedetti. Il rispetto per quel maestro si manifesta anche ripetendo la modalità espressiva oggetto dell'attenzione del terapeuta, quella grafico-pittorica. L'impostazione di fondo dell'incontro di cura qui rievocato è stata di ordine fenomenologico esistenziale, con attenzione all'opera considerata quasi più viva creatura che creazione; sollecitante un rapporto quasi più di immersione che di mera vicinanza. In questo contributo, ciò si esprime presentando una serie di opere della persona presa in cura, Miriam. Sono vividamente penetranti, e mostrano visivamente un percorso di terapia in una serie di topiche: dalla dialettica ambigua fra salute e adattamento, al potenziale traumatico di certe parole, a quello curativo dell'arte, alla possibilità di condivisione e di accoglienza in un incontro che è protezione e cura, all'esser portati attraverso l'inferno psicotico con le proprie contraddizioni e parti scisse.
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