La comunicazione in epoca Covid si è mossa tra i toni altissimi di un allarme onnipervasivo e silenzi clamorosi su alcuni degli aspetti più cruciali della vicenda. Dopo quattro anni, è arrivato il tempo di recuperare lo spazio che sta nel mezzo, quello della ragione. Ad essa andrà chiesto di raccontare ciò che i silenzi hanno taciuto. Ad esempio i reali numeri delle reazioni avverse alle sostanze somministrate durante le campagne vaccinali, comprese quelle fatali. Un'ampia letteratura medica da tempo documenta che il decesso è una delle reazioni possibili alle iniezioni Covid e tale esito è stato da qualche tempo inserito anche sui foglietti illustrativi dei prodotti m-RNA distribuiti in Occidente. Quanto sono stati frequenti gli esiti fatali? È possibile che siano stati più numerosi di quanto si immagina? E potrebbe il loro numero essere così elevato da rendersi evidente sulle curve della mortalità generale, che ha cominciato a mostrare un anomalo eccesso proprio mentre la mortalità da Covid diminuiva fino quasi a sparire? "Davanti agli occhi" intende rispondere a queste domande, non temendo di sollevare il velo del silenzio su un tema così delicato. L'autore, laureato in giurisprudenza, indaga l'eccesso di mortalità di questi anni come fosse la scena di un delitto, andando alla ricerca di alibi e di prove che possano portare sulle tracce del colpevole. Successivamente, avvalendosi della sua trentennale esperienza di analista di rischi assicurativi complessi, procede a un'analisi rigorosa dei dati per giungere infine a quelle risposte che oggi non possono più essere taciute. Tutte le esperienze, soprattutto le più dolorose, hanno qualcosa da insegnare. Nel caso della vicenda Covid, il dolore vissuto è stato troppo grande per lasciarsi sfuggire l'occasione di coglierne l'insegnamento. Ma per imparare da ciò che è stato, occorre che ciò che è stato venga conosciuto fino in fondo. E' anche l'unica via perché non si ripeta più.