Detti e ridetti dell'etą classica
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Contenuto
Questo volume vuole indagare quanto ci sia di vero o di falso, o soltanto di approssimativo, in molti modi di dire che ripetiamo a proposito dell'antichitą classica greca o latina, dalle citazioni alle riflessioni sentenziose penetrate nel nostro sentire comune. Il confronto con le fonti rivela come molte espressioni non corrispondano alla veritą documentata: anche se noi parliamo di tre individui generici indicandoli come Tizio, Caio e Sempronio, nessun romano si č mai chiamato Caio; il corriere ateniese Filippide non aveva questo nome e mai corse ad Atene ad annunciare la vittoria sul campo di Maratona nel 490 a.C.; Vespasiano non ha inventato i gabinetti pubblici e Pindaro non fece voli pindarici. Eppure, dice un noto adagio antico, vox populi, vox Dei. Queste pagine dimostrano che la vox populi di molte citazioni non č di origine divina: č solo molto umana, con i limiti e i difetti che ciascuno di noi porta con sé.
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